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Un compleanno senza sole

Sono passati molti anni da quando sono venuta al mondo: più di mezzo secolo! 
Ho avuto la fortuna di nascere nella casa di famiglia, nel letto dei miei genitori, una bella domenica di sole di inizio giugno. Allora qualcuno usava ancora fare così in campagna e mia madre volle farlo. 
Nacqui nell’ora in cui tutta la famiglia si siede a tavola per mangiare  nel consueto rito domenicale, il mio arrivo fu una grande festa per tutti. Nonna Virginia prese il mio cordone ombolicale appena tagliato dall'ostetrica e lo seppellì sotto una rosa, questo rito serviva per propiziare una bella voce al nascituro.  Crebbi sana e non ebbi mai bisogno di conoscere l’ospedale.
Dal momento in cui sono nati i gemelli tutto è cambiato per me: prima un mese di ospedalizzazione per evitare una nascita troppo precoce poi la conoscenza di moltissime strutture ospedaliere in Italia e all’estero e il faccia a faccia con il dolore e la malattia, soprattutto quella dei bambini, la più insopportabile.
Poi la sorte mi ha sbattuto in faccia la morte di un figlio fragile e da allora niente sarà più come prima.


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