La musica era una delle grandi passioni che Mattia aveva sin da piccolissimo e lo ha sempre accompagnato fino alla fine. Si addormentava canticchiando e si risvegliava cantando. Le parole che, a volte, non riusciva a scandire dialogando le pronunciava benissimo se inserite nelle canzoni. Alla scuola materna saliva nella parte più alta dello scivolo e cantava a squarciagola la canzone del partigiano. Era capace di ascoltare, con un’intensità inusuale in un bambino, moltissime canzoni e di memorizzarne al primo ascolto note, melodie e parole. Ancora molto piccolo (avrà avuto cinque o sei anni) era in grado di riconoscere dalle prime note tutte le canzoni di decenni dello Zecchino d’oro. Era una capacità rara, innata, inspiegabile. Una di quelle qualità che gli autistici spesso anno ma che risulta totalmente inutile per vivere in un comune consesso sociale. Col tamburo e lo xilofono passava delle ore. Poi crescendo i suoi cantanti preferiti sono diventati: Mina, Giorgia, Laura P