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Gli anni di "Emergenzautismo"


Poco più di 10 anni fa mi imbattei in "Emergenzautismo", erano gli anni in cui si cominciavano a capire le grandi potenzialità della rete per mettere in comunicazione persone lontane, esperienze simili, approcci diversi: era possibile  dialogare contemporaneamente con persone molto lontane eppure molto vicine.  La rete ha cambiato la vita delle persone ed io ho vissuto questo cambiamento in modo tangibile occupandomi dell’autismo di mio figlio. 
Quello che subito mi piacque di “Emergeanzautismo” fu l’approccio biomedico al problema autismo.  Finalmente per la prima volta, dopo molti anni non sentivo più le solite storielle centrate su malesseri “psichici” dei malati.  Qui si parlava di disordini organici, di problemi fisici da curare in modo adeguato.L’autismo era visto come un disordine multi-sistemico con anomalie dello sviluppo, della comunicazione, neurologiche, gastrointestinali, endocrine, immunitarie. 
  Mi inserii nel forum, partecipai attivamente alle discussioni con genitori che portavano le loro esperienze  da tutta Italia. Lessi con avidità la letteratura mondiale (in particolare anglosassone) in materia.  Mi sembrava che internet aprisse di fronte a me possibilità infinite.  
Questo calendario con cui si salutava il nuovo anno (se non erro era il 2012) voleva essere un inno alla vita e alla speranza. Quelli erano i nostri bellissimi figli autistici.
Mattia è il terzo in seconda fila, sorridente, in accappatoio.

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