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Voglio ricordarti così...

Ti voglio ricordare sorridente e solare mentre osservi il mondo con disincanto ed ironia. Oppure mentre canti a squarciagola le tue canzoni preferite.
Ma ricordarti così mi fa male: allora preferisco pensare alla tua sofferenza infinita, a quei pensieri ossessivi che dilaniavano la tua mente, a volte, per ore.  A quella tristezza profonda che faceva intravedere, dai tuoi bellissimi occhi nocciola dalla lunghe ciglia, un abisso interiore senza fine.    Un abisso che gli psicofarmaci non hanno colmato ma accresciuto sempre  più, fino ad impossessarsi della tua anima purissima.  Chi eri diventato, mio amato figlio, perché il dolore può essere così potente ed invasivo?



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