La musica era una delle grandi passioni che Mattia aveva sin da piccolissimo e lo
ha sempre accompagnato fino alla fine. Si addormentava canticchiando e si
risvegliava cantando. Le parole che, a
volte, non riusciva a scandire dialogando le pronunciava benissimo se inserite
nelle canzoni.
Alla scuola materna saliva nella parte più alta dello scivolo e
cantava a squarciagola la canzone del partigiano. Era capace di ascoltare, con
un’intensità inusuale in un bambino, moltissime canzoni e di memorizzarne al
primo ascolto note, melodie e parole. Ancora molto piccolo (avrà avuto cinque o
sei anni) era in grado di riconoscere dalle prime note tutte le canzoni di
decenni dello Zecchino d’oro. Era una capacità rara, innata, inspiegabile. Una
di quelle qualità che gli autistici spesso anno ma che risulta totalmente
inutile per vivere in un comune consesso sociale. Col tamburo e lo xilofono passava delle ore. Poi crescendo i suoi cantanti preferiti sono
diventati: Mina, Giorgia, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Zucchero, Vasco Rossi,…e
la cosa incredibile che riusciva a fare era la modulazione della voce a seconda
del cantante che stava interpretando. Vasco Rossi riusciva ad interpretarlo
benissimo e immediatamente dopo passava a cantare una canzone dei Pooh e lo
faceva altrettanto bene. Mi mancano le
tue melodie figlio mio…
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