Passa ai contenuti principali

The Good Doctor


"The Good Doctor" è una serie TV statunitense, già campione di ascolti anche in Italia. Un giovane medico autistico, incapace di instaurare normali relazioni umane, di comprendere l'ironia, di dire bugie, di decodoficare i messaggi altrui, ha invece straordinarie capacità chirurgiche. E' in grado di vedere cose che altri non vedono, di intuire patologie quasi invisibili ai macchinari più raffinati, di formulare diagnosi in modo incredibilmente veloce e preciso.   La sfida contro il pregiudizio lacera  i componenti della commissione medica che devono decidere la sua assunzione nell'ospedale di San Jose, un ospedale all'avanguardia i cui operatori si interrogano se sia giusto o meno mettere in mano la vita dei pazienti ad un giovane ventiseienne venuto dalla campagna, con un passato difficile alle spalle, che a prima vista sembra un idiota ma che ha rivelato di avere straordinarie capacità chirurgiche. Ovviamente il giovane dottore riuscirà a convincere la commissione con una spiazzante risposta al perché desiderasse tanto lavorare come medico.  E' una bella serie, lo ammetto, che serve a vincere il pregiudizio ma non deve indurre in errore.In questa serie viene messa in scena la parte bella dell'autismo ad alto funzionamento, la "sindrome del Savant" che colpisce una parte infinitesimale della popolazioe autistica. Mio figlio non era come "the Good Doctor" e come lui migliaia di autistici, la maggioranza.  Mio figlio aveva gravi crisi comportamentali, spesso del tutto improvvise ed ingestibili. Mio figlio passava dall'essere dolce e affettuoso all'esssrre auto ed etero-aggressivo in modo fulmineo e imprevedibile. Mio figlio aveva delle aree di genialità ma le tirava fuori solo quando voleva lui e mai sotto richiesta altrui.
Mio figlio era uno spirito libero e contemporaneamente e totalmente dipendente dagli altri.  Questa faccia dell'autismo è difficile da mettere in scena, crea disagio, sconcerto, paura. Solo quando sarà sdoganata, televisivamente parlando, la parte profonda dell'iceberg autismo si potrà parlare di vera conoscenza.



https://www.corriere.it/spettacoli/18_luglio_19/medico-autistico-highmore-nuova-star-serie-tv-1fd5e016-8b17-11e8-9286-fc73853597eb.shtml

Commenti

Post popolari in questo blog

La giustizia è l'utile del più forte

Il  sofista Trasimaco ne "La Repubblica"   sosteneva la tesi che la giustizia fosse l'utile ( sympheron ) del più forte.  ... ciascun governo istituisce leggi ( nomoi ) per il proprio utile; ...questo, mio ottimo amico, è quello che dico giusto, il medesimo in tutte quante le  poleis , l'utile del potere costituito. Ma, se non erro, questo potere detiene la forza. Così ne viene, per chi sappia ben ragionare, che in ogni caso il giusto è sempre identico all'utile del più forte  (338e-339a) . Per Trasimaco, dunque, la giustizia  si presentava in tutti i casi come uno strumento del potere costituito. Cinque anni di frequentazioni delle aule giudiziarie, cinque anni di cose viste hanno cambiato completamente la mia prospettiva. sulle vicende giudiziarie di questo Paese. Io credevo fortemente nel valore fondante e nell'indipendenza della magistratura e anche adesso che queste mie certezze vacillano voglio crederci, devo crederci perché l'alternativa sarebbe sol

L'Addio

Da vari mesi avevo inviato un ricordo di Mattia al Corriere della Sera.  Mi sarebbe piaciuto raccontare brevemente la sua storia  nella rubrica settimanale l'Addio ed avevo ricevuto prontamente una risposta positiva con l'indicazione di tagliare un pezzo dell'articolo per ragioni editoriali. Oggi finalmente il ricordo è stato pubblicato, ad un anno dalla sua scomparsa.  

La "fortezza vuota" e le "mamme frigorifero"

Il 13 marzo del 1990 Bruno Bettelheim si suicidò in un modo orribile. Era un martedì mattina si chiuse a chiave nella sua stanza, ingerì una quantità imprecisata di pillole, si avvolse la testa in un sacco di plastica, lo annodò al collo e si lasciò morire per asfissia. Era considerato uno dei più grandi psicologi dell'infanzia, si vantava di essere allievo di Freud. Nel 1938 era stato internato, in quanto ebreo, nei campi di concentramento prima a Dachau e poi a Buchenwal d. Una vita difficile la sua, molto amato, osannato e poi disprezzato dalla comunità accademica. Abbandonato dai figli negli ultimi anni della sua vita. Deve la sua fortuna ad un libro pubblicato nel 1967: un libro sull'origine dell'autismo infantile che fece il giro del modo, tradotto in italiano con il titolo "La fortezza vuota". In questo testo Bettelheim attribuiva la causa dell’autismo a un rapporto inadeguato tra bambino e madre dovuto all’eccessiva freddezza della