E di nuovo
sta per giungere Natale, ancora una volta senza di te, figlio mio.
Cerco di non pensare al passato, di andare avanti (tutti me lo dicono e così deve essere) ma ci sono dei giorni in cui prevale il buio e il vuoto lacerante.
Cerco di non pensare al passato, di andare avanti (tutti me lo dicono e così deve essere) ma ci sono dei giorni in cui prevale il buio e il vuoto lacerante.
Faccio di
tutto per non ricordare i dolci Natali di tu piccolino e gioioso, alle luci, ai
colori e alle canzoni che tanto amavi.
Non voglio pensare, non devo pensare, per questo ho scelto di non tirare
giù il vecchio albero dalla mansarda e di comprarne uno nuovo come se questo
potesse allontanare un ricordo languido e traditore. Poi all’improvviso riemerge dal nulla una
strenna natalizia, un calco della tua manina paffutella non so più se delle
elementari o delle medie e mi accorgo che vano è stato il mio tentativo di non
pensare a te.
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