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Il senso di colpa



C’è un tarlo che rode i genitori costretti a convivere con la disabilità e a prendere ogni giorno decisioni difficili: il senso di colpa. Ci si domanda sempre: dove ho sbagliato? Cos’altro avrei potuto fare? Ed ogni attimo la mente rimugina sulle possibili strade alternative che avremmo potuto prendere e non abbiamo preso, sulle scelte immaginate e mai compiute, sui percorsi progettati e mai attivati.
Da quando sono nati i gemelli io ho vissuto costantemente con il senso di colpa nonostante abbia dedicato la mia vita a loro, nonostante abbia rifiutato incarichi importanti per non separarmi da loro, nonostante tutto. 
Adesso che Mattia non c’è più, da un anno e cinque mesi, non passa giorno della mia vita nel quale non pensi  che avrei potuto fare altre scelte.  Avrei potuto tenerlo sempre con me, oppure avrei potuto non portarlo a casa oppure, quella tragica sera, dargli altro da mangiare.  Avrei potuto buttare via tutti gli psicofarmaci e passare io stessa da folle. 
Avrei potuto ma non l’ho fatto! Ma davvero sarei stata in grado di cambiare il tuo destino?


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